"Attenzione alle truffe!": Una turista spagnola avverte dopo aver visitato Cuba

"Se intendete utilizzare un taxi dalla strada, contrattate prima il prezzo e stabilitelo, altrimenti rischiate di essere truffati", è uno dei suoi consigli.


Una giovane spagnola conosciuta su TikTok come @juditgm96, ha condiviso un nuovo video sul suo viaggio a Cuba, in cui avverte gli altri viaggiatori sui principali inganni che potrebbero affrontare nell'isola.

“Parlerò delle principali truffe che potreste incontrare viaggiando a Cuba”, dice Judit Gómez all'inizio del video, dove elenca diverse situazioni che ha vissuto o osservato per le strade dell'Avana. Tra queste, spiccano il cambio di valuta per strada, la vendita di sigari falsi, le raccomandazioni interessate di ristoranti da parte di sconosciuti e i taxi informali senza tariffe stabilite.

Sebbene Judit assicuri di non aver mai sentito insicurezza durante il suo soggiorno, avverte che è comune che le persone si avvicinino e addirittura accompagnino i turisti per diverse isolati per offrire servizi o prodotti. Consiglia di cambiare denaro solo in negozi locali e non in strada. “Chiedi prima di consumare a quanto è il cambio e se ti interessa resti. Ti restituiscono il resto in pesos e così ottieni pesos in modo sicuro”, spiega.

Suggerisce anche di evitare di comprare sigari per strada, poiché potrebbero essere di bassa qualità o falsificati. Per quanto riguarda i ristoranti, avverte che alcuni cubani si avvicinano ai visitatori per portarli in determinati locali con cui hanno accordi, il che può portare a un'esperienza mediocre e a prezzi gonfiati. Riguardo ai taxi, raccomanda di contrattare e di chiarire il prezzo prima di iniziare il tragitto.

Judit chiarisce che non cerca di convincere nessuno né si considera una fonte di verità assoluta. “Non ascoltatemi se non volete, sono una persona con la mia soggettività. Usate il vostro buon senso,” afferma. “Io seguo la regola d'oro: non fare all'estero ciò che non faresti nel tuo paese.”

Questo nuovo video si aggiunge ad altri contenuti pubblicati da Judit Gómez sul suo viaggio a Cuba, tra cui uno in cui parlava dei "contro" nel visitare l'isola, che includeva commenti sulla scarsità di beni, l'infrastruttura deteriorata e le restrizioni che un viaggiatore può affrontare successivamente se desidera entrare negli Stati Uniti dopo aver visitato Cuba. La sua riflessione in quell'occasione le valse una valanga di critiche, sia per aver trascurato la responsabilità del regime nella crisi che affligge l'isola sia per aver invece incolpato il "blocco" nordamericano, il che scatenò a sua volta un'ondata di commenti che le facevano notare che il termine corretto è 'embargo' e non quello usato dalla propaganda ufficiale.

Judit fa parte di un elenco crescente di turisti che hanno documentato sui social media le contraddizioni che sperimentano visitando l'isola: il divario tra il comfort degli spazi turistici e la dura realtà del cubano medio. Testimonianze simili sono state condivise da altre creatrici di contenuti come la cilena @fannycosas o la spagnola Carolina Márquez, che hanno anche mostrato il loro impatto di fronte alla precarietà, al sistema sanitario collassato e alla carenza di prodotti di base.

Nel frattempo, il regime cubano continua a puntare sullo sviluppo delle infrastrutture turistiche, anche in mezzo a una profonda crisi economica che colpisce tutti i settori del paese.

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Redazione di CiberCuba

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