Il regime cubano si propone di "perfezionare" la politica sociale e rivedere i salari del settore statale

In mezzo alle denunce per l'aumento delle persone vulnerabili sull'isola e all'investimento sproporzionato nel turismo, che supera quello di altri settori che offrono servizi pubblici, come la sanità e l'assistenza sociale, il regime cubano promette nuovi "perfezionamenti" nella sua politica sociale e salariale.


Il regime cubano ha annunciato questo lunedì la sua intenzione di "perfezionare" la politica sociale e di effettuare uno studio integrale per rivedere le politiche salariali del settore statale, nel tentativo di rispondere alla profonda crisi sociale che attraversa il paese.

Le misure, presentate dal Ministero del Lavoro e della Sicurezza Sociale, includono la creazione di nuove strutture per gestire l'assistenza ai settori vulnerabili e presunti incentivi per trattenere i lavoratori nel settore pubblico.

Tuttavia, il contesto attuale, caratterizzato dalla precarietà, dalla crescente povertà e dal deterioramento istituzionale, solleva seri dubbi sulla fattibilità e sull'impatto reale di queste iniziative.

Nuove commissioni e promesse di riorganizzazione

La proposta ufficiale prevede la creazione di Commissioni per la gestione delle politiche sociali a livello nazionale, provinciale e municipale, con l'obiettivo di coordinare in modo "integrato" l'implementazione delle misure sociali.

Secondo il discorso del governo, si intende "garantire la protezione a persone, famiglie, case e comunità in situazione di vulnerabilità", migliorare l'attuazione dei programmi e “rafforzare l'ordine, la disciplina e la tranquillità dei cittadini”.

In parallelo, è stata annunciata la redistribuzione del fondo salariale tra le unità di bilancio per "incentivare la permanenza dei lavoratori nel settore finanziato".

Questo, tuttavia, avviene senza aumentare i fondi disponibili, ma redistribuendo quelli non eseguiti in altre dipendenze, il che ha generato critiche per il suo carattere palliativo e limitato.

Eliminazione istituzionale e delega a "nuovi attori"

L'annuncio arriva dopo la disoluzione nel 2024 dell'Istituto Nazionale di Sicurezza Sociale, un ente chiave nella progettazione e implementazione di politiche sociali nell'isola. Questa decisione ha lasciato un'importante lacuna nella gestione istituzionale, che fino ad oggi non è stata colmata in modo efficace.

A ciò si aggiunge il nuovo approccio del governo di implicare “nuovi attori”, incluse entità private e cooperative, nell'esecuzione di programmi sociali.

Sebbene si presenti come un tentativo di rilanciare il settore, questa misura solleva interrogativi sul ruolo dello Stato come garante dei diritti sociali e apre la strada a un modello in cui l'assistenza ai più vulnerabili potrebbe dipendere da iniziative a scopo di lucro o di portata limitata.

Progetto del nuovo Codice del Lavoro e clima lavorativo avverso

Il regime ha anche informato che sta lavorando a un nuovo Codice del Lavoro, che potrebbe ridefinire le relazioni lavorative nel paese.

Tuttavia, fino ad ora non sono stati forniti dettagli sul contenuto di questo documento, né sono stati stabiliti meccanismi partecipativi che coinvolgano sindacati indipendenti o lavoratori nella sua elaborazione.

L'aspettativa di cambiamenti legislativi si verifica in un clima lavorativo caratterizzato dal malcontento e dall'emigrazione, dove sempre più cubani scelgono di abbandonare il settore pubblico a causa dei salari bassi, del sovraccarico di lavoro e della mancanza di reali stimoli.

Salari statali e perdita del potere d'acquisto

Uno degli aspetti più delicati dell'annuncio ufficiale riguarda i salari del settore statale, dove lo stesso governo ha riconosciuto l'esistenza di "distorsioni" che richiedono una revisione approfondita.

La promessa di uno studio completo per aggiornare le politiche salariali arriva tardi e in un contesto in cui il potere d'acquisto dei lavoratori statali è a livelli molto bassi.

Esempi come quello dei medici –con stipendi che non sono sufficienti nemmeno per coprire i prodotti più basilari del mercato informale o in valuta estera– sono una chiara dimostrazione del collasso economico del settore pubblico.

La situazione si ripete nell'istruzione, nell'amministrazione pubblica, nella cultura e in altri settori strategici del paese, dove migliaia di professionisti a malapena sopravvivono, senza possibilità di progresso né di risparmio.

Anche se a marzo è stato fissato un nuovo tasso di cambio ufficiale che impatta direttamente sui salari e la loro relazione con le valute, questo cambiamento non si è ancora tradotto in miglioramenti reali per i lavoratori.

Crisis demografica e pressione sulla sicurezza sociale

Cuba affronta una delle crisi demografiche più severe del continente, con una popolazione sempre più anziana e un basso tasso di natalità. Gli anziani sono l'unico gruppo popolazionale in crescita, il che aumenta la pressione su un sistema di sicurezza sociale indebolito e senza fondi sufficienti.

In questo contesto, migliaia di pensionati vivono con pensioni che risultano insufficienti per coprire i loro bisogni di base, e a volte, sono costretti a tornare al lavoro per sopravvivere.

Vulnerabilità strutturale e disprotezione sociale

Negli ultimi anni, è diventato sempre più evidente il deterioramento delle condizioni di vita dei gruppi vulnerabili a Cuba, caratterizzato dalla mancanza di accesso ai servizi di base, da gravi carenze materiali e da un'allarmante assenza di meccanismi efficaci di protezione sociale.

I casi di indigenza, abbandono e necessità non soddisfatte da parte dello Stato sono diventati ricorrenti in tutto il paese, riflettendo una crisi strutturale che colpisce soprattutto persone con disabilità, anziani e famiglie in estrema povertà.

Nonostante le numerose promesse ufficiali, i dati e i testimoni mostrano un panorama di vulnerabilità sistemica e una incapacità istituzionale di soddisfare i bisogni più urgenti della popolazione.

Conclusione: promesse ripetute in un paese in crisi

L'annuncio del regime di “perfezionare” le politiche sociali e rivedere gli stipendi statali arriva in un contesto di profonda crisi economica, istituzionale e morale. Le riforme proposte finora mancano di profondità e non offrono soluzioni strutturali.

Senza un ripensamento integrale del modello economico e senza una reale volontà politica, i settori più vulnerabili continueranno a sopportare il peso di un sistema che non garantisce loro diritti né opportunità.

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Redazione di CiberCuba

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