Il regime cubano dichiara guerra ai mendicanti e a coloro che “assalgono” i turisti a Matanzas

La Governatrice di Matanzas ha ordinato di attivare gruppi per allontanare dalle strade le persone senza fissa dimora e sanzionare coloro che impiegano minori in lavori statali o privati.


Il regime cubano ha lanciato un'offensiva istituzionale contro le persone senza fissa dimora, i cosiddetti “asediadores” di turisti e l'impiego di minori in lavori, secondo un comunicato pubblicato dal portale ufficiale del governo di Matanzas.

Marieta Poey Zamora, Governatrice della provincia, ha ordinato la creazione immediata di gruppi multisettoriali in tutti i municipi per affrontare ciò che ha definito come “comportamenti negativi”, tra cui il vagabondaggio, l'assalto ai visitatori stranieri e lo sfruttamento lavorativo infantile, sia nel settore statale che in quello privato.

Poey ha esortato le autorità a identificare, controllare, trasportare e "ricevere" queste persone in centri temporanei, dove —ha specificato— sarà fornita assistenza alimentare, igienica, medica e attività culturali o sportive.

Tuttavia, le dichiarazioni governative non includono cifre su quante persone potrebbero essere colpite né se ci sarà qualche tipo di processo volontario o legale per tali interventi.

La governatrice ha sottolineato che l'obiettivo finale deve essere la reinserzione familiare e sociale delle persone colpite, e ha anche proposto la possibilità di offrire un sostegno economico statale a coloro che riescono a tornare nel contesto familiare.

Nel caso di persone con disturbi mentali, ha sottolineato che dovranno essere ricoverate in centri ospedalieri, incluso quello psichiatrico.

Da parte sua, Lázaro González Valera, titolare provinciale del Lavoro e della Sicurezza Sociale, ha ricordato che tutte queste azioni sono “sostenute da leggi e decreti”, e ha citato il documento legale che qualifica come contravvenzioni comportamenti quali l'assalto sistematico ai turisti o l'abbandono familiare.

Uno dei punti più critici dell'annuncio è stata l'avvertenza riguardante l'impiego di minori di 17 anni, considerato una grave violazione, sia nei negozi statali che in quelli privati.

Tra le attività menzionate ci sono lavori agricoli, manovra di veicoli, automobili e carretti, o commercio ambulante.

L'autorità ha avvertito che questi casi saranno severamente penalizzati.

Finalmente, i cosiddetti Gruppi di Contrasto alle condotte negative —strutture locali di sorveglianza e controllo— agiranno “a massima potenza” in ogni circoscrizione per investigare e sanzionare queste situazioni, ha affermato il governatore.

Dalla metà del 2024, il governo cubano ha iniziato a rafforzare la sua narrazione istituzionale riguardo alla crescente presenza di persone senza fissa dimora nelle strade del paese.

Per esempio, a giugno è stata annunciata un'aggiornamento della politica statale per assistere le persone senza fissa dimora, con particolare enfasi sulla riqualificazione forzata nei centri di protezione sociale.

Questa misura, promossa dal Consiglio dei Ministri, ha ratificato la responsabilità dei governi locali nella prevenzione e nel controllo del vagabondaggio, giustificando l'azione come parte di una risposta all'"instabilità comportamentale" di coloro che vivono per strada.

Nel marzo scorso, il regime ha iniziato a spostare la responsabilità del fenomeno della mendicità verso la cittadinanza.

Il discorso governativo insisteva sul fatto che "la condotta errante" fosse una conseguenza di dipendenze o cattive decisioni familiari, ignorando deliberatamente le cause strutturali come l'inflazione, la mancanza di forniture o il deterioramento del sistema sociale. La critica puntava sul fatto che il regime utilizzasse un approccio di controllo sociale piuttosto che di assistenza efficace.

Inoltre, la stampa ufficiale ha intensificato la sua campagna mediatica attribuendo l'aumento dei mendicanti a "problemi personali" come l'alcolismo, l'abbandono familiare o i disturbi mentali.

Invece di riconoscere la crisi strutturale del modello economico, il regime preferiva mettere in evidenza una narrativa incentrata sui fallimenti individuali.

Recentemente, il governo ha cercato di presentare come successi i "salvataggi" di senza tetto tramite campagne di raccolta per le strade. Venivano esaltati i racconti di persone portate in centri di accoglienza e si omettevano gli elementi coercitivi del processo.

L'uso di mezzi statali per legittimare questa politica è stato percepito più come un'operazione di ripulitura dell'immagine che come uno sforzo sincero per affrontare le cause profonde della marginalità.

Domande frequenti sull'offensiva del regime cubano contro i mendicanti e i "molestatori" di turisti

Quali misure ha adottato il regime cubano contro le persone senza fissa dimora e gli "asseragliatori" di turisti a Matanzas?

Il regime cubano ha ordinato la creazione di gruppi multisettoriali in tutti i comuni di Matanzas per affrontare comportamenti come il vagabondaggio e l'assedio ai turisti. Queste persone saranno identificate, controllate, trasportate e "ricevute" in centri temporanei dove riceveranno assistenza alimentare, igienica e medica.

Qual è l'obiettivo finale delle misure contro i comportamenti negativi a Matanzas?

Il obiettivo dichiarato dalla governatrice è la reinserzione familiare e sociale delle persone colpite da queste misure, compresa la possibilità di offrire un supporto economico statale a coloro che riescono a tornare nel proprio nucleo familiare.

Quali azioni verranno intraprese in caso di sfruttamento del lavoro minorile a Matanzas?

Le autorità hanno classificato l'impiego di minori di 17 anni in lavori agricoli o commerciali come una violazione grave. Questi casi saranno severamente puniti, sia nel settore pubblico che in quello privato, secondo le leggi vigenti.

Come si relaziona questa offensiva con il contesto più ampio della crisi a Cuba?

La offensiva del regime cubano a Matanzas si inserisce in un contesto di crisi economica e sociale più ampia sull'isola, caratterizzata dall'aumento della povertà, della mendicità e delle attività informali a causa dell'inefficienza del governo nel soddisfare i bisogni fondamentali della popolazione.

Quali critiche sono state mosse all'approccio del regime cubano nei confronti della mendicità?

Le critiche si concentrano sul fatto che il regime cubano sceglie di criminalizzare la mendicità invece di affrontare le cause strutturali della povertà. Il governo incolpa fattori esterni e problemi individuali, eludendo la sua responsabilità nella crisi economica e sociale che il paese sta affrontando.

Archiviato in:

Redazione di CiberCuba

Un team di giornalisti impegnati a informare sull'attualità cubana e temi di interesse globale. Su CiberCuba lavoriamo per offrire notizie veritiere e analisi critiche.

OSZAR »