Yordenis Ugás si esprime dopo la deportazione della madre cubana: "Molto triste quello che è successo"

Il pugile critica la deportazione di Heydi Sánchez, madre cubana separata dalla sua figlia in tenera età e dal marito cittadino statunitense. Questa deportazione indigna l'exilio cubano e solleva interrogativi sulle pratiche attuali dell'ICE.


Il pugile cubano Yordenis Ugás si è espresso sul suo account ufficiale su X (precedentemente Twitter) riguardo alla deportazione di Heydi Sánchez Tejeda, una madre cubana che è stata rimpatriata sull'isola dalle autorità migratorie statunitensi, lasciando dietro di sé la sua figlia in fase di allattamento e il padre della minore, cittadino statunitense.

"Molto triste ciò che è accaduto con la cubana deportata che lascia una bambina piccola e sembra avere qualche condizione. Si è sempre detto che si sarebbero perseguiti i criminali e i deliquenti, non le persone lavoratrici e perbene", ha scritto Ugás nel suo post.

Spero che i cubani condannino questo affinché cose del genere in esilio non continuino a succedere. Per questo, nonostante tutti sappiano come la penso, non ho mai fatto campagna per nessun politico in questo paese. Preferisco continuare a essere un attivista per la libertà del nostro paese. Per la libertà di tutti i nostri prigionieri politici", ha aggiunto il pugile.

Un caso che ha scosso l'esilio cubano

La storia di Heydi Sánchez Tejeda ha generato una forte ondata di indignazione tra la comunità cubana in esilio e i difensori dei diritti dei migranti. La madre cubana è stata arrestata a Tampa il 22 aprile scorso mentre si recava a un incontro migratorio di routine con ICE, senza precedenti penali e nel pieno processo di regolarizzazione della sua situazione migratoria attraverso suo marito, che è cittadino statunitense.

Nonostante si trovasse in procedimenti legali e che sua figlia di pochi mesi dipendesse esclusivamente dall'allattamento al seno, è stata arrestata e successivamente deportata a Cuba giovedì su un volo che ha trasportato 82 migranti dagli Stati Uniti all'Avana.

Il marito di Heydi ha espresso la sua disperazione per quanto accaduto e ha messo in discussione apertamente l'operato delle autorità migratorie statunitensi. Attualmente, la bambina rimane negli Stati Uniti sotto la custodia del padre, mentre la madre si trova di nuovo a Cuba, senza una data chiara per la riunificazione familiare.

Il caso ha acceso le allerta nella comunità migrante e mette al centro del dibattito le pratiche attuali di ICE, così come la necessità di una riforma migratoria che protegga le famiglie in situazioni vulnerabili.

Domande frequenti sulla deportazione di Heydi Sánchez Tejeda e la reazione di Yordenis Ugás

Perché è stata deportata Heydi Sánchez Tejeda?

Heydi Sánchez Tejeda, che è arrivata negli Stati Uniti cinque anni fa e ha ricevuto un'Ordine di supervisione e deportazione (I-220B), è stata deportata nonostante non avesse precedenti penali e fosse in processo di regolarizzazione migratoria. È stata arrestata durante un appuntamento migratorio di routine a Tampa, Florida, ed è stata deportata a Cuba, suscitando indignazione per la separazione dalla sua figlia allattante e dal suo marito, cittadino statunitense.

Qual è stata la reazione di Yordenis Ugás di fronte alla deportazione della madre cubana?

Il pugile cubano Yordenis Ugás ha espresso la sua tristezza e condanna per il caso, affermando che è ingiusto perseguitare persone laboriose e perbene. Ugás ha anche sottolineato l'importanza che la comunità cubana in esilio condanni questo tipo di azioni per evitare che continuino a verificarsi.

Come ha reagito la comunità cubana negli Stati Uniti a questa deportazione?

La comunità cubana negli Stati Uniti ha reagito con profonda indignazione di fronte alla deportazione di Heydi Sánchez Tejeda. Molti considerano che la separazione di una madre dalla sua bambina in allattamento sia disumana e hanno criticato duramente le attuali politiche migratorie che permettono situazioni di questo tipo.

Cosa implica il caso di Heydi Sánchez per le politiche migratorie degli Stati Uniti?

Il caso di Heydi Sánchez ha messo al centro del dibattito le pratiche del Servizio Immigrazione e Controllo delle Dogane (ICE) e la necessità di una riforma migratoria che protegga le famiglie in situazioni vulnerabili. La deportazione di Sánchez, pur senza violare condizioni legali, evidenzia le incoerenze nell'attuale sistema.

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Redazione di CiberCuba

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