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Il regime cubano ha annunciato questo lunedì la creazione di una nuova società mista biofarmaceutica con il Vietnam, in un evento presieduto dal presidente Miguel Díaz-Canel e dal vice ministro della Salute della Repubblica Socialista del Vietnam, Do Xuan Tuyen.
La compagnia binazionale è stata formalmente costituita dopo la firma di un accordo tra BCF S.A., del gruppo statale BioCubaFarma, e la società vietnamita Genfarma Holdings, in una cerimonia tenutasi nella sala "Sol de América" del Palazzo della Rivoluzione.
Il governante cubano ha assicurato che questo accordo “rappresenta un traguardo nelle relazioni imprenditoriali e economico-commerciali” con il Vietnam e costituisce un ulteriore passo nei consensi raggiunti con il segretario generale del Partito Comunista di quel paese, To Lam, durante la sua visita all'Avana nel 2024.
La Presidenza di Cuba ha dichiarato che il progetto avrà “benefici reciproci” e permetterà, in un futuro non definito, di produrre farmaci per entrambe le nazioni.
Trasferimento tecnologico e visione esportatrice
La presidente di BioCubaFarma, Mayda Mauri Pérez, ha dettagliato che la nuova azienda si concentrerà sulla trasferimento di tecnologie per la produzione di farmaci e prodotti biologici, oltre a promuovere attività di ricerca e sviluppo in Vietnam.
"La alleanza permetterà di esportare prodotti fabbricati nel nostro paese, con l'obiettivo di generare introiti che saranno utilizzati nello sviluppo e nella produzione di farmaci per la popolazione cubana", ha dichiarato Mauri Pérez.
Ambedue le parti aspirano a una proiezione internazionale della nuova azienda, con esportazioni verso altri paesi dell'Asia e del mondo.
Esportazione di farmaci a Cuba?
La carenza di medicinali raggiunge livelli allarmanti a Cuba. Nel dicembre 2024, il regime ha riconosciuto che sono in mancanza più del 70 % dei farmaci essenziali nel paese.
Sin embargo, le autorità cubane hanno annunciato che il punto forte dell'azienda mista che hanno appena costituito sarà l'exportazione di farmaci, per raccogliere ciò di cui è necessario per produrre quelli che utilizzeranno i cubani. Applicano la stessa logica di pensiero per i negozi di raccolta di valuta.
I rapporti ufficiali indicano che, dei 651 prodotti che compongono il Quadro di Base dei Farmaci a Cuba, 461 sono attualmente completamente assenti o con bassa disponibilità.
Una cooperazione asimmetrica in mezzo alla povertà a Cuba
L'annuncio del nuovo progetto del regime avviene parallelamente a un'altra iniziativa congiunta tra Cuba e Vietnam, questa volta nel settore agricolo.
Se tratta del coltivazione del riso nel municipio di Los Palacios, a Pinar del Río, dove il governo cubano ha ceduto terre a un'azienda vietnamita, Agri VMA, per coltivare fino a 1.000 ettari di questo cereale.
Mentre si consolida questa alleanza tecnologica e imprenditoriale, la popolazione cubana affronta una delle peggiori crisi alimentari degli ultimi decenni, segnata dalla cronica scarsità di prodotti di base, dal crollo della produzione agricola e da una dipendenza quasi assoluta dalle importazioni che il paese non è più in grado di sostenere.
La cessione di terre a imprese straniere per la produzione di riso contrasta con l'abbandono della campagna cubana, dove migliaia di ettari rimangono improduttivi a causa della mancanza di carburante, macchinari, fertilizzanti e di un efficace supporto statale.
Paradossalmente, parte del raccolto di riso potrebbe finire destinata ad altri mercati, invece di alleviare la fame che soffrono milioni di cubani.
Retorica ufficiale vs. realtà interne
Questo lunedì, il viceministro vietnamita ha definito "un onore" la firma dell'accordo farmaceutico e ha ringraziato per gli incontri tenuti con le autorità cubane, incluso i rappresentanti del CECMED, l'ente regolatore dei farmaci.
Ha inoltre messo in evidenza aree chiave di cooperazione come la medicina familiare e la prevenzione del VIH materno-infantile.
La retorica ottimista contrasta con la situazione reale dell'industria biofarmaceutica cubana, che ha visto diminuire le sue capacità produttive a causa della mancanza di forniture, tecnologia aggiornata e fondi per mantenere le sue strutture operative.
La creazione di un'impresa mista con il Vietnam nel settore biofarmaceutico fa parte della strategia del regime cubano per cercare investimenti stranieri in aree specifiche, mentre continua a non offrire soluzioni efficaci alle esigenze più urgenti della popolazione.
Domande frequenti sulla alleanza biofarmaceutica tra Cuba e Vietnam
Qual è l'obiettivo principale della nuova impresa mista biofarmaceutica tra Cuba e Vietnam?
La nuova impresa mista tra Cuba e Vietnam si concentrerà sul trasferimento di tecnologie per la produzione di farmaci e prodotti biologici. Inoltre, promuoverà attività di ricerca e sviluppo in Vietnam, con l'intenzione di esportare prodotti fabbricati a Cuba per generare entrate necessarie alla produzione di farmaci destinati alla popolazione cubana.
Come beneficeranno Cuba e Vietnam di questa alleanza biofarmaceutica?
Il progetto mira a avere "benefici reciproci" per entrambe le nazioni. Cuba potrà esportare i suoi prodotti farmaceutici, generando introiti che saranno utilizzati per sviluppare e produrre farmaci per la sua popolazione. Il Vietnam, da parte sua, potrà accedere a tecnologie avanzate e prodotti biofarmaceutici, oltre a rafforzare la relazione economica e commerciale con Cuba.
Qual è l'impatto di questa alleanza nel contesto della scarsità di farmaci a Cuba?
L'alleanza ha l'obiettivo di generare entrate attraverso l'esportazione per poi produrre farmaci per la popolazione cubana, nonostante oltre il 70% dei farmaci essenziali sia mancante nell'isola. Questo riflette una strategia simile a quella dei negozi che raccolgono divise, dando priorità alla generazione di entrate piuttosto che a risolvere direttamente la carenza interna di farmaci.
Quali altri progetti di cooperazione esistono tra Cuba e Vietnam nel settore agricolo?
Oltre al progetto biofarmaceutico, esiste un accordo tra Cuba e Vietnam per la coltivazione del riso nel comune di Los Palacios, Pinar del Río. Questo progetto mira a trasformare la regione in una zona risicola ad alta tecnologia, sebbene affronti sfide a causa della crisi alimentare a Cuba e della dipendenza da input e tecnologia stranieri.
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