Il dirigente della FEU all'Avana assicura che le proteste studentesche non daranno luogo al caos

Le proteste studentesche a L'Avana crescono contro le tariffe di ETECSA, nonostante gli appelli della FEU al dialogo.

Università de L'AvanaFoto © José Alberto Almeida Cabrales

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In mezzo a un crescente clima di tensione nelle università cubane a causa del rifiuto delle nuove tariffe imposte dalla statale ETECSA, il Segretario di Coordinazione Provinciale della Federazione Studentesca Universitaria (FEU) di La Habana, José Alberto Almeida Cabrales, ha assicurato questo mercoledì che il movimento studentesco non sfocerà nel caos.

In un ampio comunicato diffuso sui social media, Almeida ha difeso la via del consenso e del dibattito strutturato all'interno delle università.

Sebbene abbia affermato che “nessun Consiglio della FEU delle Università dell'Avana ha concordato la realizzazione di azioni diverse da quelle dirette al dialogo”, i comunicati firmati dai consigli di facoltà della stessa FEU avallano il blocco degli insegnanti e le proteste pacifiche, in particolare nella Facoltà di Matematica e Informatica (MATCOM).

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"Siamo rivoluzionari. Vogliamo soluzioni pacifiche e inclusiva per tutti. La FEU non permetterà mai che vengano alimentate controversie futili tra i suoi membri," ha dichiarato il leader, apparentemente in risposta all'aumento degli scioperi studenteschi e alle dichiarazioni pubbliche di diverse facoltà.

Almeida ha dichiarato su Facebook che hanno ascoltato “molto, molto” di diverse posizioni nei campus, ma ha insistito sul fatto che il suo compito è rappresentare la volontà delle maggioranze all'interno degli organi formali dell'organizzazione.

Nel frattempo, in un post la Università di La Habana avverte che non tollererà scioperi e ha riaffermato la sua lealtà al PCC. Inoltre, ha cercato di mostrare in rete sociale un clima di normalità, pubblicando fotografie riguardanti eventi accademici come la laurea degli studenti preuniversitari nell'Aula Magna.

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Le immagini contrastano con testimonianze che indicano un ambiente teso e semivuoto nei corridoi universitari.

A questo si aggiunge un report di CubaNet, i cui giornalisti hanno constatato una notevole diminuzione della partecipazione alle lezioni, la presenza di presunti agenti della Sicurezza dello Stato all'interno del campus e la sospensione delle attività didattiche per tenere conferenze ideologiche.

In una recente assemblea tenutasi all'Università de L'Havana, gli studenti hanno ribadito la loro determinazione a continuare lo sciopero, a causa della mancanza di soluzioni concrete da parte di ETECSA.

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L'incontro, che ha coinvolto rappresentanti dell'azienda statale, è stato criticato per il suo formato restrittivo, che ha limitato la partecipazione di numerose facoltà.

“Non andremo a lezione finché non ci sarà una proposta dignitosa,” ha affermato una studentessa durante la riunione, riassunta sui social dal gruppo Reclamo Universitario. “Non siamo vulnerabili: sono le loro misure a renderci vulnerabili,” ha detto un altro.

Il movimento studentesco ha messo in discussione non solo le tariffe di ETECSA, ma anche la rappresentatività delle strutture giovanili ufficialiste, come la FEU nazionale.

In effetti, studenti di Scienze Umane hanno chiesto le dimissioni di Ricardo Rodríguez González, presidente nazionale della FEU e membro del Consiglio di Stato, per la sua vicinanza al discorso governativo e la sua inattività di fronte alle richieste di base.

Nonostante i tentativi di incanalare la protesta attraverso vie controllate, gli studenti affermano che lo sciopero continuerà finché non verranno ascoltate e soddisfatte le vere esigenze del popolo.

Domande frequenti sulla protesta studentesca a Cuba e le tariffe di ETECSA

Perché si sono generate proteste studentesche a Cuba contro ETECSA?

Le proteste studentesche a Cuba sono nate a causa dell'aumento delle tariffe imposto da ETECSA, il che limita l'accesso a internet in moneta nazionale e privilegia le offerte in valute estere. Gli studenti ritengono che queste misure influiscano sul loro rendimento accademico e sul loro diritto a un accesso equo all'informazione e alla comunicazione.

Qual è stata la posizione della FEU di fronte alle proteste studentesche?

La FEU ha mantenuto una posizione allineata con il governo cubano, rifiutando gli scioperi e accusando i "nemici della Rivoluzione" di manipolare il malcontento studentesco. Sebbene abbiano partecipato a dialoghi con ETECSA, molti studenti criticano la loro mancanza di rappresentatività e chiedono riforme all'interno dell'organizzazione.

Quali misure ha adottato ETECSA in risposta alle critiche degli studenti?

ETECSA ha annunciato un pacchetto aggiuntivo di 6 GB per 360 CUP esclusivamente per studenti universitari, insieme all'accesso gratuito a oltre 40 siti educativi. Tuttavia, gli studenti considerano questa misura insufficiente e chiedono una revisione completa delle politiche tariffarie.

Quali sono le principali richieste degli studenti cubani in queste proteste?

Gli studenti cubani chiedono l'accesso equo a Internet per tutti i cittadini, non solo per gli universitari, e criticano la mancanza di un dialogo orizzontale e trasparente con le autorità. Chiedono inoltre la revoca delle nuove tariffe di ETECSA e le dimissioni dei leader studenteschi che non rappresentano i loro interessi.

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Redazione di CiberCuba

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