Gli Stati Uniti non revokeranno i visti già rilasciati nei paesi colpiti dalla nuova proibizione di viaggio

Le richieste di visto approvate ma ancora non emesse saranno respinte, e le future richieste saranno negate.


Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha istruito le sue ambasciate e i suoi consolati a non revocare i visti precedentemente rilasciati a persone di 12 paesi colpiti dal bando presidenziale firmato da Donald Trump.

Il veto, che entrerà in vigore il 9 giugno, non influenzerà coloro che possiedono già visti rilasciati prima di quella data, secondo un telegramma diplomatico inviato venerdì dal Segretario di Stato, Marco Rubio.

Il cable, ottenuto da The Associated Press, stabilisce che "non deve essere intrapresa alcuna azione riguardo ai visti emessi che sono già usciti dalla sezione consolare" e che "nessun visto emesso prima della data di entrata in vigore deve essere revocato in conformità a questa proclamazione".

Questo significa che le persone che hanno già un visto valido potranno entrare negli Stati Uniti senza problemi, anche dopo l'implementazione delle nuove restrizioni.

Tuttavia, la misura stabilisce anche che le richieste di visto approvate ma non ancora emesse saranno respinte, e le future richieste saranno negate a meno che il richiedente non soddisfi i rigorosi criteri per un'esenzione dal divieto.

A partire da lunedì, i richiedenti dei paesi interessati dovranno affrontare un processo più rigoroso per ottenere un visto, e coloro che non soddisferanno i requisiti di esenzione vedranno la loro richiesta rigettata.

I paesi colpiti da questa nuova politica includono Afghanistan, Myanmar, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen. Inoltre, altre restrizioni sui visti si applicheranno ai cittadini di Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela.

Il cavo diplomatico firmato da Rubio sottolinea anche che il divieto riguarda solo le persone che si trovano al di fuori degli Stati Uniti alla data di entrata in vigore e che non possiedono un visto valido.

È importante sottolineare che il Dipartimento di Stato ha chiarito che l'ammissione o la negazione di ingresso negli Stati Uniti in un porto di ingresso è di competenza del Dipartimento della Sicurezza Nazionale e dell'Ufficio delle Dogane e Protezione Frontiera (CBP), che determineranno se i titolari di visto possono entrare nel paese.

Eccezioni e nuove esenzioni sotto la proclamazione

Nonostante le restrizioni, si applicheranno alcune eccezioni.

Ad esempio, sono state stabilite misure specifiche per i cittadini afgani e si prevede l'emissione di un elenco di esenzioni basate sulla sicurezza nazionale.

Inoltre, si prevede che i visitatori stranieri che intendono partecipare a eventi internazionali come la Coppa del Mondo del 2026 e i Giochi Olimpici di Los Angeles del 2028 non saranno soggetti alle stesse restrizioni.

La nuova politica si inserisce in un contesto più ampio di restrizioni sui visti attuate dal governo di Trump.

In maggio, Rubio ha anche annunciato una politica volta a restringere i visti per funzionari e cittadini stranieri che collaborano con la censura degli americani.

Secondo il segretario, la misura mira a evitare che coloro che lavorano per minare i diritti dei cittadini statunitensi, sia in America Latina, Europa o in qualsiasi altra regione, possano beneficiare dei privilegi migratori negli Stati Uniti.

Il presidente Trump ha segnalato che l'elenco dei paesi interessati potrebbe ampliarsi a seconda delle minacce che emergeranno in altre parti del mondo, il che lascia aperta la possibilità che altre nazioni affrontino restrizioni simili in futuro.

Domande frequenti sulle nuove restrizioni sui visti negli Stati Uniti.

A chi riguarda il nuovo divieto di visti negli Stati Uniti?

La nuova proibizione dei visti negli Stati Uniti colpisce i cittadini di 12 paesi, tra cui Afghanistan, Myanmar, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen. Inoltre, vengono imposte restrizioni aggiuntive ai visitatori di altri sette paesi, tra cui Cuba e Venezuela.

Cosa succede con i visti già rilasciati prima del divieto?

Le visti già emesse prima dell'entrata in vigore del divieto non saranno revocate. I titolari di queste visti potranno entrare negli Stati Uniti senza problemi, anche se le nuove richieste di visto potrebbero essere rifiutate se non soddisfano i criteri di esenzione stabiliti.

Quali motivi adduce gli Stati Uniti per imporre queste restrizioni ai visti?

Gli Stati Uniti adducono motivi di sicurezza nazionale per imporre queste restrizioni sui visti. L'amministrazione Trump sostiene che alcuni paesi non collaborano sufficientemente in materia di sicurezza e deportazioni, e nel caso di Cuba, viene etichettato come "Stato sponsorizzatore del terrorismo".

Esistono eccezioni al divieto di visti per i cittadini dei paesi interessati?

Esistono alcune eccezioni al divieto di visti, come per i residenti permanenti legali negli Stati Uniti, le persone con visti rilasciati prima del 9 giugno e i richiedenti visti sotto categorie familiari o di interesse nazionale. Inoltre, sono previste esenzioni per eventi internazionali significativi.

Qual è l'impatto di questa politica sui richiedenti cubani?

La politica sospende l'emissione di visti per i cubani in diverse categorie, inclusi quelli per turismo, affari, studi e programmi di scambio. Le restrizioni sono giustificate dalle alte percentuali di sovrastay e dalla mancanza di cooperazione del governo cubano in questioni di sicurezza e deportazioni.

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Redazione di CiberCuba

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