Il regime cubano recupera il Palazzo dei Pionieri, centro strategico di indottrinamento infantile

Con la presenza di Miguel Díaz-Canel e altre figure del regime, l'atto rafforza la strategia di indottrinamento infantile prevista come priorità del governo per il 2025.


Il regime cubano ha resuscitato il fantasma stesso dell'adoctrinamento con il rilancio del Palacio Central de Pioneros “Ernesto Che Guevara”, un'istituzione emblematica del periodo sovietico sull'isola, progettata fin dalle sue fondamenta per inculcare ai bambini l'ideologia comunista sin dalla tenera età.

Ubicato nel municipio di Arroyo Naranjo, all'interno del Parco Lenin, questo centro è stato per decenni un nodo chiave dell'apparato ideologico del castrismo, dove si formavano intere generazioni sotto il motto di essere “come il Che”, ripetendo slogan rivoluzionari tra laboratori scientifici, esplorazioni militari e attività “ludiche” attentamente sorvegliate.

UN ACTO DE PROPAGANDA CON OLOR A PASADO

Questo 4 aprile, in coincidenza con il 64° anniversario della fondazione della Organizzazione dei Pionieri José Martí (OPJM), il Palazzo ha riaperto le sue porte. Il profilo ufficiale della Presidenza di Cuba ha descritto la giornata come "una festa di emozioni", in un evento che ha visto la partecipazione di immagini di Fidel Castro circondato da bambini, canti, giochi e una giusta dose di nostalgia rivoluzionaria.

Il governante Miguel Díaz-Canel ha visitato il recinto accompagnato dalla ministra dell'Istruzione, Naima Trujillo, che gli ha spiegato il Programma di Assistenza Integrale al Palazzo Centrale dei Pionieri, una linea guida ideologica che mira a formare le future generazioni secondo il rigido modello del Partito Comunista.

Durante la sua visita, il mandatario ha partecipato anche a un segmento televisivo interno del Palazzo, dove un pioniero gli ha chiesto: “Come le è sembrata la nostra area vocazionale?”. Díaz-Canel ha risposto che il futuro è sfidante e è nelle mani dei bambini, riaffermando che, in mezzo al collasso economico e all'esodo giovanile, il regime continua a puntare a seminare la sua ideologia nelle nuove generazioni come ultimo salvagente di legittimità.

ADOCTRINAMENTO MASCHERATO DI FORMAZIONE VOCAZIONALE

La macchina propagandistica non si è fermata lì. Il Ministero delle Industrie di Cuba ha celebrato sui social la riapertura della sua area all'interno del Palazzo, dichiarando che è "pronta e abbellita" per promuovere la formazione professionale di bambini e adolescenti, attraverso circoli di interesse legati alle attività industriali. Una forma sofisticata di camuffare l'indoctrinamento sotto il manto dell'orientamento professionale.

Per parte sua, la UJC ha annunciato il ritorno del centro con grande pompa, sottolineando che il nuovo corso vocazionale sarà “adattato agli interessi dei nostri bambini e adolescenti”. Tuttavia, quegli “interessi” sembrano essere concepiti dalle alte sfere del Partito, piuttosto che dalla spontaneità infantile.

Anche prima dell'inaugurazione, il Primo Segretario della UJC all'Avana, Raúl Palmero, condivideva sui social immagini del lavoro volontario svolto nell'installazione: “Domenica di lavoro volontario dal Palazzo Centrale dei Pionieri. Questa bellissima struttura fondata da #Fidel, riaprirà le sue porte il prossimo 4 aprile”, ha scritto, evidenziando la coordinazione meticolosa dietro la riapertura.

UNA BURBUJA EN MEDIO DEL DESASTRE

Lo che non mostrano le telecamere ufficiali né i tweet governativi è lo stato reale dell'ambiente intorno al Palazzo, situato nel cuore del complesso del Parco Lenin, un'area che da anni soffre di abbandono, desolazione e degrado strutturale.

Immagini e rapporti recenti hanno mostrato strade invase dalla vegetazione, impianti arrugginiti, tetti crollati e padiglioni vuoti che un tempo erano simbolo del "divertimento socialista". Oggi, quella cartolina desolante contrasta con il trucco temporaneo applicato al Palazzo per l'evento del 4 aprile.

Mientras le autorità ripetono che "tutto è pronto e abbellito", la realtà è che la reinaugurazione è stata una messa in scena accuratamente coreografata.

Inoltre, a dicembre 2024, il regime cubano ha dichiarato che una delle sue priorità chiave per il 2025 sarebbe “il rafforzamento del lavoro politico e ideologico con un'enfasi su bambini, adolescenti e giovani”. Il Palazzo, con il suo nome simbolicamente carico —Ernesto Che Guevara—, è ora la punta di diamante di quel piano.

Lontano dal concentrarsi su migliorare le condizioni di vita della popolazione o nel far fronte alla grave crisi migratoria, il Governo ha deciso di raddoppiare gli sforzi nella manipolazione emotiva e politica delle nuove generazioni. Secondo questa strategia ufficiale, si dà priorità all'educazione “in valori patriottici” e all'aumento degli spazi di formazione “vocazionale e ideologica”.

Pertanto, il ritorno del Palazzo Centrale dei Pionieri non è frutto della spontaneità né della nostalgia rivoluzionaria, ma un pilastro nell'architettura del condizionamento sistematico. Invece di investire nella modernizzazione reale dell'insegnamento, il regime cerca di blindare ideologicamente i giovani di fronte al malcontento, ai social media, all'emigrazione di massa e al crescente disincanto dei cittadini.

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Redazione di CiberCuba

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