Ugás esplode contro Díaz-Canel dopo la morte della madre di un prigioniero politico: “Che un drone ucraino gli cada in testa”

Il pugile ha criticato il regime cubano dopo la morte di Zoila Chávez, madre del prigioniero politico José Gabriel Barrenechea, ed ha espresso la sua rabbia e il suo dolore per una simile ingiustizia e mancanza di umanità.

Díaz-Canel insieme ad Alexander Lukashenko nella parata del 9 maggio 2024Foto © perlavision.cu

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Il pugile cubano Yordenis Ugás ha espresso la sua indignazione dopo la morte di Zoila Esther Chávez Pérez, madre del prigioniero politico José Gabriel Barrenechea, che è deceduto senza poter prendere congedo da suo figlio a causa del rifiuto del regime cubano di autorizzare un'ultima visita.

Ugás, noto per il suo attivismo a favore dei diritti umani a Cuba, ha condiviso sui suoi social un messaggio di condanna verso le autorità cubane per questa situazione ingiusta e dolorosa.

"Il regime ancora una volta mostra la sua crudeltà nel impedire a una madre di vedere suo figlio per l'ultima volta. Non c'è giustificazione per tanto dolore inflitto", ha scritto Ugás sul suo profilo X. Il pugile è stata una voce costante nella denuncia delle violazioni dei diritti umani sull'isola e ha criticato duramente il governo cubano per la sua repressione nei confronti dei dissidenti.

La morte di Zoila Esther Chávez ha generato un'ondata di solidarietà e proteste tra attivisti e difensori dei diritti umani, che chiedono la liberazione immediata di José Gabriel Barrenechea e di tutti i prigionieri politici a Cuba.

Organizzazioni come Cubalex e Giustizia 11J hanno denunciato la situazione e hanno chiesto alla comunità internazionale di esercitare pressione sul regime cubano affinché rispetti i diritti fondamentali dei suoi cittadini.

Recentemente, Ugás ha anche criticato le marce del Primo Maggio a Cuba, definendo i partecipanti "complici del regime" e denunciando la mobilitazione forzata di milioni di cubani in mezzo alla profonda crisi che attraversa il paese.

"È triste vedere la nostra gente uscire a festeggiare e sostenere il giogo che li opprime", ha espresso lo sportivo, che risiede negli Stati Uniti ed è stato un critico costante del governo cubano.

La situazione dei diritti umani a Cuba continua a destare preoccupazione nella comunità internazionale, e casi come quello di Zoila Esther Chávez e suo figlio José Gabriel evidenziano la necessità di un'attenzione urgente e costante verso la repressione e le violazioni dei diritti fondamentali sull'isola.

Con droni in volo e leader assenti, Díaz-Canel si allinea con Putin

La visita di Miguel Díaz-Canel in Russia avviene in un contesto di alta tensione a Mosca, dove le autorità hanno intensificato le misure di sicurezza in vista della possibilità di attacchi con droni ucraini durante le celebrazioni del Giorno della Vittoria il 9 maggio.

Il presidente ucraino, Volodimir Zelenski, ha avvertito che la Russia ha motivi per essere preoccupata, suggerendo che potrebbero verificarsi azioni durante la parata in Piazza Rossa, secondo quanto riportato da La Sexta.

Queste preoccupazioni hanno portato alcuni leader internazionali a cancellare la loro partecipazione all'evento. Tra di loro, El País ha citato il primo ministro indiano, Narendra Modi, il presidente serbo, Aleksandar Vučić, e il primo ministro slovacco, Robert Fico, che hanno declinato l'invito di Vladimir Putin a partecipare alle commemorazioni.

L'assenza di questi leader mette in evidenza l'isolamento crescente della Russia sulla scena internazionale e sottolinea le tensioni derivanti dal conflitto in Ucraina. In contrasto, la presenza di Díaz-Canel a Mosca rafforza l'alleanza tra Cuba e Russia in un momento in cui entrambi i paesi affrontano sanzioni e critiche da parte della comunità internazionale.

In questo contesto, le dichiarazioni di Ugás hanno assunto un'importanza particolare, riflettendo l'indignazione di molti cubani di fronte alla situazione dei diritti umani sull'isola e la percezione di disconnessione tra l'élite al potere e le realtà del popolo.

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Redazione di CiberCuba

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