Sei mesi senza stipendio a Santiago di Cuba: “Il debito lo pagano con il nostro lavoro”, denuncia un lavoratore

Un custode santiaguero ha denunciato il mancato pagamento degli stipendi per oltre sei mesi in una caffetteria statale che continua a generare entrate. L'azienda sostiene di avere "problemi finanziari", ma mentre il denaro circola, i lavoratori non vedono un centesimo.


Jorge L. Veranes Vera, custode con 14 anni di esperienza nella caffetteria H-2 del Distretto José Martí, a Santiago di Cuba, ha denunciato una situazione che definisce una violazione diretta dei diritti lavorativi: da novembre 2024 non ha ricevuto alcuno stipendio.

La caffetteria, subordinata all'Impresa Municipale di Gastronomia e che offre servizi come parte del Sistema di Assistenza alla Famiglia (SAF), ha mantenuto le proprie operazioni e le vendite di prodotti, ma i ricavi non si traducono nel pagamento a coloro che sostengono il servizio.

“Dalla novembre 2024 non riceviamo lo stipendio e quando chiediamo ci dicono che l'azienda ha debiti e non possono pagarci. Nella caffetteria sono stati venduti rum, sigarette, snack, bibite, birra, tabacco, fritti e altri prodotti preelaborati, tuttavia, non ci sono mai fondi per pagarci,” si legge nella lettera di Veranes pubblicata questo martedì nell'edizione digitale del giornale ufficiale Trabajadores.

Según su testimonio, “la risposta permanente è CHE C'È DEBITO, ma sembra che l'azienda lo stia pagando con il nostro stipendio. A pochi giorni dal Primo Maggio ci hanno detto che ci avrebbero anticipato un mese di stipendio e che per gli altri 4 mesi l'azienda li avrebbe pagati presto, ma tutto era una menzogna”.

A giudizio del lavoratore interessato, “all'azienda non importa con quali soldi paghiamo noi i nostri debiti. Continuiamo a lavorare per garantire il servizio alla popolazione, e soprattutto in questa unità, vitale per coloro che sono considerati vulnerabili”.

Asimismo, Veranes si è lamentato che “nessuno ci offre una risposta coerente e il diritto allo stipendio per il nostro lavoro sta venendo violato”.

Questa situazione non rappresenta solo un grave infrazione amministrativa; è anche una violazione diretta del diritto costituzionale al salario. L'articolo 31 della Costituzione cubana afferma che il lavoro è un valore fondamentale e un diritto e dovere sociale per coloro che possono svolgerlo, e che deve essere la principale fonte di reddito che garantisca una vita dignitosa e il benessere materiale e spirituale.

Nel frattempo, l'articolo 65 sancisce che ogni persona ha diritto a ricevere una retribuzione equa basata sulla qualità e quantità del proprio lavoro, seguendo il principio socialista "da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo il proprio lavoro".

Che un dipendente statale debba scrivere alla stampa ufficiale per richiedere il minimo indispensabile - il pagamento per il proprio lavoro - evidenzia il livello di abbandono istituzionale.

In un contesto di inflazione, carenze e promesse reiterate del governo di “non lasciare nessuno in balia”, casi come questo mostrano esattamente il contrario: una struttura burocratica più incline a sopraffare i lavoratori piuttosto che a proteggerli.

Una donna residente a Esmeralda, Camagüey, ha denunciato nel dicembre 2024 la misura imposta dalle banche per i lavoratori quando vanno a riscuotere i loro stipendi, farlo "a piccoli passi" per mancanza di contante.

Nel frattempo, i lavoratori del settore tabacchiero continuano a percepire salari bassi che non superano i 30 dollari al mese al cambio attuale, nonostante il governo abbia venduto 200 milioni di sigari lo scorso anno e riportato un fatturato di 38 milioni di dollari. Il caso illustra con precisione il concetto marxista di plusvalenza: il valore che i lavoratori generano nella produzione e che non ricevono come salario.

Il regime cubano viola anche il diritto al lavoro quando, ad esempio, si trattiene la maggior parte del denaro che paga le Bahamas per ogni professionista della salute inviato nell'ambito della cooperazione medica bilaterale.

Varios ex collaboratori delle brigate mediche hanno confermato di recente che, nonostante l'impegno pubblico del governo delle Bahamas di pagare direttamente i medici cubani assunti nel loro territorio, persistono i meccanismi di confisca salariale attuati dal regime di La Habana.

La Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) ha espresso la propria preoccupazione riguardo alla precarietà del lavoro e alla mancanza di diritti sindacali a Cuba, in mezzo alla grave crisi socioeconomica. Riguardo alla situazione socioeconomica nell'isola, ha citato l'iperinflazione, "con la conseguente perdita del potere d'acquisto delle persone lavoratrici, frequenti interruzioni dell'elettricità, carenza di beni alimentari di base e medicinali, e un collasso del sistema pubblico di sanità".

Tra le altre violazioni dei diritti dei lavoratori, secondo le testimonianze raccolte, si trovano le lunghe giornate di lavoro senza remunerazione straordinaria; il pagamento di salari bassi che non coprono i bisogni essenziali della vita; e l'esistenza di condizioni di lavoro precarie (mancanza di mezzi e strumenti di lavoro o la presenza di condizioni insalubri).

Il regime ha informato che sta lavorando a un nuovo Codice del Lavoro, che potrebbe ridefinire le relazioni lavorative nel paese. Tuttavia, fino a questo momento non sono stati forniti dettagli sul contenuto di questo documento, né sono stati stabiliti meccanismi partecipativi che coinvolgano sindacati indipendenti o lavoratori nella sua elaborazione.

La aspettativa di cambiamenti legali si verifica in mezzo a un clima lavorativo caratterizzato dal malcontento e dall'emigrazione, dove sempre più cubani scelgono di abbandonare il settore pubblico a causa dei salari bassi, del carico di lavoro e della mancanza di reali incentivi.

Domande frequenti sulla crisi salariale e lavorativa a Santiago di Cuba

Perché i lavoratori della caffetteria H-2 a Santiago di Cuba non hanno ricevuto il loro stipendio?

I lavoratori della caffetteria H-2 non ricevono il loro stipendio da novembre 2024 a causa dei debiti dell'azienda, che sembra stia utilizzando le entrate per saldarli invece di compensare i dipendenti. Questa situazione è stata definita come una violazione diretta dei diritti lavorativi e costituzionali dei lavoratori cubani.

Come influisce la mancanza di pagamento sui lavoratori a Santiago di Cuba?

La mancanza di pagamento influisce gravemente sulla capacità dei lavoratori di soddisfare le proprie necessità di base, pagare i propri debiti e mantenere un livello di vita dignitoso. Questa situazione si aggrava in un contesto di inflazione e carenza generalizzata di beni di prima necessità a Cuba.

Quali diritti lavorativi stanno venendo violati a Cuba secondo la Costituzione?

I diritti del lavoro violati includono il diritto a ricevere un salario equo e affinché questo sia la principale fonte di reddito per garantire una vita dignitosa. Secondo la Costituzione cubana, il lavoro è un diritto e un dovere sociale, e ogni persona ha diritto a ricevere una remunerazione basata sulla qualità e sulla quantità del proprio lavoro.

Quali misure ha adottato il governo cubano di fronte alle denunce di violazioni lavorative?

Il governo cubano ha comunicato che sta lavorando a un nuovo Codice del Lavoro, anche se non ha fornito dettagli sul suo contenuto né ha coinvolto sindacati indipendenti nella sua elaborazione. La mancanza di una risposta efficace a queste denunce riflette un abbandono istituzionale nei confronti dei lavoratori.

Qual è la situazione generale del lavoro a Cuba secondo la CIDH?

La Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) ha espresso la sua preoccupazione per la precarietà del lavoro a Cuba, menzionando l'iperinflazione, la perdita di potere d'acquisto, le interruzioni dell'elettricità e la scarsità di cibo e medicinali. La mancanza di diritti sindacali e le lunghe giornate di lavoro senza una retribuzione adeguata sono alcune delle violazioni lavorative segnalate.

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Redazione di CiberCuba

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